EMERGENZA CUCCIOLI
Se trovate dei cuccioli di gatto, non raccoglieteli subito: aspettate qualche ora per vedere se la mamma è nei dintorni. Resta inteso che se li trovate in un cassonetto dell'immondizia, significa che qualcuno se ne è sbarazzato.
Appurato che la mamma non c'è e che i gattini sono stati "scaricati" da qualcuno, verificate se hanno gli occhi chiusi o aperti e controllate il cordone ombelicale: cordone ombelicale visibili, il gattino ha poche ore e pochissime chances di sopravvivenza. Se hanno il cordone ombelicale appena reciso hanno pochi giorni e purtroppo poche chances di sopravvivenza.
Raccoglieteli e subito poneteli in una scatola, trasportino con una coperta di pile, di modo da tenerli al caldo: più piccoli sono, più caldo devono avere.
In questi casi usare una borsa dell'acqua calda, avvolta in un panno o posta sotto il pile.
Acquistare al supermercato del latte di capra a lunga conservazione che è il più digeribile, ben tollerato ed il più economico di altre soluzioni in commercio (mai il latte di mucca) e somministrarglielo con un biberon apposito o con contagocce nell'emergenza. Più sono piccoli, più spesso bisogna sfamarli: i gattini di pochi giorni si sfamano ogni 2 ore, per poi dilazionare con il passare dei giorni gli intervalli di somministrazione del cibo.
Sfamate il cucciolo sempre tenendolo posizionato a pancia in giù: tenerlo capovolto come un neonato umano, rischieremmo solo di farlo soffocare.
Fondamentale, dopo ogni pasto, passare sulle parti intime del cucciolo un cotone idrofilo imbevuto di acqua tiepida, per stimolare l'evacuazione: in natura, mamma gatta li lecca fino all'evacuazione.
Quando vedete che i piccoli evacuano tranquillamente da soli, sospendete questa pratica.
Se queste manovre vengono messe in atto quando necessarie, si condanna a morte il piccolo per occlusione intestinale.
Verso i 20 giorni di vita, al latte aggiungere piano piano un pò di omogeneizzato al pollo, aumentandone la dose progressivamente. Passare poi al cibo specifico per cuccioli.
I gattili di zona si affidano spesso a famiglie affidatarie per lo svezzamento dei gattini.
Contattateli in caso di bisogno!
Se trovate un gatto che gira nei dintorni di casa vostra, difficilmente è abbandonato: probabilmente si sta facendo i fatti propri.
Non raccoglietelo per portarlo ad un gattile: il più delle volte i gatti un proprietario ce l'hanno.
IMPARIAMO A CAPIRE IL NOSTRO GATTO
Ecco un breve ma efficace schema per poter capire il linguaggio posturale del gatto.
DI COSA HA BISOGNO IL TUO GATTO PER ESSERE FELICE
Cosa fare
La vita in casa gli allunga la
vita, gli garantisce cure e cibo in abbondanza.
Allo
stesso tempo però provoca nevrosi, stress, ansia, che si
manifestano con comportamenti a volte difficili da
affrontare.
Non sempre
questi gatti, sicuramente più longevi, sono anche i più “felici”.
Alcuni soggetti in particolare non sopportano assolutamente
di vivere “reclusi” e proprio per questo
motivo diventano ansiosi e stressati.
COLONIE FELINE
DIRITTI DELLA COLONIA FELINA
Le colonie feline libere sono gruppi di gatti (anche da 1 solo) che abitualmente si ritrovano in particolari zone della città o dei paesi, in cortili, in stabili disabitati, in aziende, ecc.
COSA FARE
in presenza di una colonia felina
Notizie
pratiche
Modulo di riconoscimento colonia felina
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GATTARI
Diritti e doveri
I
NON STREGHE,
MA OPERATRICI SOCIALMENTE UTILI
NORMATIVA
Regolamento Regionale n. 2 del 13 aprile 2017
Capo III
Modalità di gestione delle
colonie feline e dei gatti che vivono in libertà
Art.
11 (Gestione delle colonie feline
e dei gatti che vivono in
libertà)
1. Il dipartimento
veterinario dell’ATS, d’intesa con i
comuni e con
l’eventuale collaborazione delle associazioni di cui
all’articolo 111
della l.r. 33/2009, provvede a censire le zone in cui
si trovano
colonie feline.
2. Il
dipartimento veterinario dell’ATS competente o il
comune registrano in anagrafe le colonie feline
presenti sul territorio, localizzandole in corrispondenza del punto principale
di offerta di
cibo, definito come punto di
alimentazione o in corrispondenza del punto in cui stazionano abitualmente
i gatti.
3. I
privati e le associazioni di cui all’articolo 111 della
l.r. 33/2009
possono accudire le colonie feline previo accordo
di collaborazione con i comuni.
4. Il
soggetto che, su base volontaria, si occupa
dell’accudimento degli animali e dello stato igienico
dell’area da loro occupata, denominato referente o tutor
di colonia felina, può essere registrato in anagrafe dal comune
o dall’ATS.
5.
Nelle aree di proprietà pubblica possono essere
posizionati, se
consentito dall’ente proprietario, manufatti removibili per
il rifugio o
l’alimentazione dei gatti. Devono in ogni caso
essere garantiti
l’igiene e il decoro ambientale.
6. I comuni promuovono,
anche in collaborazione con le ATS
e con le associazioni di cui
all’articolo 111 della l.r. 33/2009, corsi
di formazione facoltativi
per i volontari che si occupano della
cura e del sostentamento dei
gatti.
7. La cattura dei gatti
delle colonie feline e di quelli che vivono
in libertà è consentita solo
per la sterilizzazione, per motivi
sanitari o per
l’allontanamento di cui all’articolo 105, comma 7,
della l.r.
33/2009.
8. Il dipartimento
veterinario dell’ATS effettua gli interventi di
sterilizzazione
dei gatti delle colonie
feline e di quelli che vivono in libertà,
con la collaborazione dei
comuni, dei referenti di colonia felina
o delle associazioni di cui
all’articolo 111 della l.r. 33/2009.
9. Le trappole destinate
alla cattura di gatti devono essere
rese riconoscibili secondo
modalità definite dal dipartimento veterinario
dell’ATS competente. Le
trappole non riconoscibili vengono
confiscate a cura degli
organi di vigilanza.
10. I gatti delle colonie
feline e quelli che vivono in libertà,
contestualmente alla
sterilizzazione, devono essere identificati
e registrati all’anagrafe a
nome del comune competente per
territorio e resi
riconoscibili mediante apicectomia, ovvero
asportazione
di un piccolo lembo del
padiglione
auricolare
1. I gatti che vivono in stato di libertà sono protetti ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Se il comune, d’intesa con l’ASL competente, accerta che l’allontanamento si rende inevitabile per la loro tutela o per gravi motivazioni sanitarie, individua altra idonea collocazione, nel rispetto delle norme igieniche. S’intende per habitat di colonia felina qualsiasi territorio o porzione di territorio nel quale viva stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal fatto che sia o meno accudita.
2. Per favorire i controlli sulla popolazione felina, l’ASL, d’intesa con i comuni e con la collaborazione delle associazioni di cui all’articolo 120 [volontariato], provvede a censire le zone in cui esistono colonie feline.
3. I privati e le associazioni di cui all’articolo 120 [volontariato] possono, previo accordo di collaborazione con il comune e d’intesa con l’ASL, gestire le colonie feline, per la tutela della salute e la salvaguardia delle condizioni di vita dei gatti.
4. La cattura dei gatti che vivono in stato di libertà è consentita solo per la sterilizzazione, per le cure sanitarie o per l’allontanamento di cui al comma 1 ed è effettuata dal dipartimento di prevenzione veterinario e dai soggetti di cui al comma 3.
5. I gatti sterilizzati, identificati con apposito contrassegno o tatuaggio al padiglione auricolare, sono reimmessi nel loro habitat originario o in un habitat idoneo.
6. La soppressione dei gatti che vivono in stato di libertà può avvenire solo alle condizioni e con le modalità di cui all’articolo 113 [eutanasia].
(art. 122, comma 1 lett. g) LR n. 33/09: sanzione amministrativa da50 a 300 euro per chi viola le disposizioni di cui all’articolo 111, commi 1, 4 e 6)
DA SAPERE
Problemi condominiali
Se il vostro vicino non vuole il vostro gatto nella sua proprietà, da un punto di vista legale ha ragione. Pertanto sta a voi porre in atto tutte quelle strategie per impedire che il vostro gatto vada nell'altrui proprietà. (Ad esempio il dispositivo Cat Watch, facilmente reperibile sul web, è efficace).
Nessuno può imporvi l'allontanamento del vostro gatto da casa.
Il gatto ha diritto a passare nelle parti comuni.
Se abitate in affitto, il proprietario può inserire la clausola che non vuole animali nel contratto di affitto.
Per problemi condominiali o con l'amministratore scriveteci a
info@dirittianimalibergamo.it
Per segnalazioni di malgoverno, per problemi di avvelenamento oppure se volete saperne di più scriveteci a
bergamo@guardieperlambiente.it
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